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cipresso comune                               Cupressus sempervirens L.

                                              Cupressaceae

Foglie : sempreverdi, squamiformi, emanano profumo d' incenso se strofinate

Fiori  : coni maschili ovoidali, femminili oblunghi-elissoidali

Frutti : strobilo legnoso

Port.  : colonnare o piramidaleespanso, alt. sino a 30 m

 

Il nome del genere deriva probabilmente da Cyprus, nome latino dell'isola di Cipro, ove la pianta era nota da tempi remoti. Il cipresso è originario della regione mediterranea orientale, da dove è stato diffuso con la coltivazione in tutta l'Europa meridionale. Vegeta in zone a clima caldo, con estati siccitose, soffrendo per geli prolungati. Si adatta a substrati diversi, anche a quelli poco profondi o compatti, che sfrutta con l'apparato radicale piuttosto superficiale. In altitudine si spinge fino a 700 m, prestandosi al rimboschimento di terreni aridi, associato ad altre essenze sempreverdi come ad esempio pini.
Attualmente il cipresso è minacciato in Europa da un fungo parassita( Coryneum cardinale ) che è stato rilevato per l'Italia in Toscana all'inizio degli anni Cinquanta e da allora si è largamente diffuso. La specie è utilizzata come ornamentale nei parchi e nelle alberature stradali e in alcune zone d'Europa, come l'Italia peninsulare, è elemento caratteristico del paesaggio. Se ne usa inoltre il legno, che è di ottima qualità, color giallo chiaro, odoroso, durevole, resistente ai parassiti. . Varietà: horizontalis, a chioma espansa; stricta, a chioma colonnare.