Nuovo cambio di rotta sul fronte dell’Assegno di Inclusione: dal 2026 entrerà in scena un’altra modifica che nessuno si sarebbe aspettato. Vediamo che cosa succederà.
Il Governo Meloni ci ripensa e cambia di nuovo rotta in fatto di Assegno d’Inclusione. Dal 2026 entrerà in vigore una modifica che nessuno si sarebbe aspettato. Una cosa è sicura: molti gioiranno non appena apprenderanno la novità.

L’Assegno d’Inclusione, dalla sua nascita in avanti, ha già subito modifiche rilevanti. Ricordiamo che il sussidio è nato con la Legge di Bilancio 2024 per prendere il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza definitivamente cancellato dall’attuale Esecutivo. In un primo tempo l’importo era il medesimo del vecchio RDC ma, da quest’anno, è aumentato passando da 500 a 541 euro a famiglia più un contributo per l’affitto, anch’esso passato da 280 a 303 euro al mese.
Non solo: inizialmente per beneficiare di questo sussidio doveva avere un Isee non superiore a 9360 euro e il reddito familiare poteva arrivare massimo fino a 6000 euro all’anno. Con la Legge di Bilancio il limite Isee è salito a 10.140 mentre il reddito familiare annuo può arrivare fino a 6500 euro. Che cosa cambierà dal prossimo anno? Non potete nemmeno immaginarlo.
Assegno d’Inclusione: la novità spiazza tutti
Il Governo di Giorgia Meloni ci ha ripensato e, dal prossimo anno, cambierà di nuovo tutto per quanto riguarda l’Assegno d’Inclusione. Di che tipo di cambiamento si tratterà questa volta? Non lo immaginate nemmeno: nessuno se lo sarebbe aspettato.

Come precisato nel paragrafo precedente, l’Assegno d’Inclusione è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2024 per sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza senza, però, diventare mai la brutta copia. A differenza del RDC, l’Assegno d’Inclusione tiene conto anche di fattori che non hanno nulla a che vedere con Isee e reddito. Infatti per poter beneficiare di questo aiuto, è necessario che all’interno della famiglia ci sia almeno un componente non occupabile: un minorenne, una persona con almeno 60 anni, un soggetto con invalidità pari o superiore al 67%.
Il sussidio può essere fruito per un massimo di 18 mesi al termine dei quali, dopo un mese di pausa, si può ripresentare domanda e se si soddisfano ancora tutti i requisiti, l’Inps riconfermerà l’aiuto per altre 12 mensilità. Quest’anno, però, abbiamo visto che il mese d’interruzione ha generato un gran caos poiché molte famiglie non sapevano come andare avanti e il Governo, alla fine, è stato costretto ad introdurre un “bonus ponte”.
Di conseguenza l’Esecutivo ha deciso che, dal prossimo anno, non ci sarà più alcun mese d’interruzione: chi riceve l’Assegno d’Inclusione, se continua a soddisfare i requisiti, anche al termine dei 18 mesi continuerà a beneficiare dell’aiuto. Una notizia che ha fatto esultare milioni di famiglie le quali già temevano che sarebbero state rimaste un mese senza aiuti.