Il Bonus mobili consiste in una detrazione sull’acquisto di grandi elettrodomestici e mobili, mentre il bonus casa consiste in interventi di ristrutturazione. Il Bonus mobili è collegato all’immobile oggetto di ristrutturazione.
Entrambe le agevolazioni su chi e come si possono chiedere, creano molti dubbi, come il caso del nostro lettore, che ci pone il seguente quesito: “Sono proprietario di un immobile, se mia moglie sostiene una parte delle spese di ristrutturazione, anche se non proprietaria, nel mio appartamento, può ottenere la detrazione del bonus ristrutturazione e del bonus mobili al 50% e posso ottenerla anch’io a mia volta?”
Questo quesito investe moltissimi coniugi che si trovano nella stessa situazione e per ristrutturare l’appartamento adibito a prima casa, devono sostenere spese ingenti.
La normativa attualmente in vigore, prevede che la detrazione fiscale è riconosciuta ai soggetti che possiedono un immobile o lo detengono sulla base di un titolo idoneo, e ne sostengono le spese per la ristrutturazione. La detrazione fiscale (chiamata anche Bonus casa) può essere richiesta anche dal coniuge convivente, affini al secondo grado o parenti al terzo grado, del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento di ristrutturazione. Inoltre, non è necessario che i familiari detentori dell’immobile, abbiano sottoscritto un contratto di comodato d’uso.
Però, i familiari per ottenere la detrazione dovranno attestare, attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di essere familiari conviventi. Secondo la legge, la convivenza deve essere già in atto alla data di inizio lavori. Lo stesso discorso vale per il bonus mobili e grandi elettrodomestici.
Il bonus mobili, consiste in una detrazione fiscale del 50% su una spesa complessiva di 5.000 euro, quindi, 2.500 euro. Per entrambi i bonus la detrazione del 50% sulle spese effettuate, opera in quote di uguale importo in dieci anni. Per il bonus ristrutturazione il tetto di spesa previsto è di 96.000 euro per ciascun immobile. Inoltre, per il bonus mobili si può detrarre solo se è in atto una ristrutturazione dell’immobile. L’aliquota scende al 36% per le seconde case e il tetto di spesa è di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
In risposta al nostro lettore, se il coniuge convivente, sostiene le spese ha diritto sia alla detrazione fiscale del 50% per la ristrutturazione, sia al il 50% del bonus mobili, anche se non proprietario. Anche il proprietario effettivo se effettua e paga lavori di ristrutturazione all’immobile può detrarre le spese. Ricordiamo che il pagamento deve essere effettuato con “bonifico parlante” bancario o postale.
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