Il bonus casa consiste in una detrazione fiscale che permette, attraverso la dichiarazione dei redditi annuali, un rimborso o una diminuzione delle tasse da pagare per effetto della compensazione.
Per poter ottenere il bonus casa, il pagamento degli interventi effettuati con bonifico postale o bancario “parlante” deve contenere l’indicazione della norma che da diritto all’agevolazione.

Sono in molti a fare confusione, come il nostro Lettore che chiede come rimediare: “Ho sbagliato il pagamento di una fattura per interventi di ristrutturazione. Ho fatto il bonifico normale e non quello “parlante”, come posso rimediare per poter accedere al bonus casa del 50%?”
Bonifico parlante per il bonus casa: ecco cosa dice la normativa in vigore
Il DPR 917/86, TUIR, precisa che è possibile ottenere la detrazione ex art. 16-bis anche se il pagamento è stato effettuato senza bonifico parlante. A chiarire quest’aspetto anche la circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 43/e dell’anno 2016, che specifica che anche se il pagamento per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica sia stato compilato in modo da non consentire a Poste Italiane e alle banche la possibilità di adempiere all’obbligo della ritenuta, la detrazione spetta lo stesso.

In questo caso, per poter ottenere la detrazione, il beneficiario del bonifico, dovrà attestare con una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di aver ricevuto le somme in riferimento all’intervento eseguito, e di averlo incluso nella contabilità ai fini della corretta determinazione del reddito personale.
Ma cosa sono i bonifici parlanti e cosa devono contenere? I bonifici parlanti attestano il corretto pagamento dei lavori effettuati per la ristrutturazione di un immobile, per risparmio energetico, per bonus mobile e qualsiasi altra agevolazione fiscale. Il bonifico parlante può essere effettuato sia tramite app, online e home banking, sia in filiale. A prescindere dalla modalità, deve essere compilato in modo corretto e contenere tutte le informazioni richieste dalla normativa. Nello specifico, le informazioni da inserire sono:
- dati dell’ordinante: cognome, nome e codice di chi dispone il bonifico. L’ordinante possono essere anche più persone o un condominio. Inoltre, nel caso di più proprietari è necessario inserire i dati di tutti, invece, se si tratta di un condominio, è necessario inserire i dati dell’Amministratore, il quale dovrà darne comunicazione all’Agenzia delle Entrate;
- nella causale è importante inserire la normativa che da diritto all’agevolazione fiscale per i lavori di ristrutturazione, ecobonus, bonus mobili, eccetera, oltre i dati della fattura (numero e data);
- dati del beneficiario: nome, cognome, codice fiscale ed eventuale partita IVA di chi esegue i lavori.