I lavoratori dipendenti che assistono un familiare con disabilità grave, hanno diritto oltre a tre giorni di permesso al mese, anche un congedo di due anni retribuito.
Il congedo per legge 104, consiste in un’assenza giustificata dal lavoro e ha la durata di due anni per tutta la durata della carriera lavorativa, può essere anche frazionata. Durante tale periodo è corrisposta un’indennità corrispondente alla retribuzione. Inoltre, sono riconosciuti i contributi figurativi per tutto il periodo di congedo.
Non tutti possono chiedere il congedo straordinario legge 104, ma solo i lavoratori che assistono un familiare convivente secondo un ordine di priorità stabilito dalla legge. Durante questo periodo di assistenza vengono accreditati i contributi figurativi validi sia per il diritto che per la misura alla pensione.
Ebbene chiarire che i contributi accreditata sono quelli che effettivamente accreditato durante l’attività di lavoro. La normativa sul congedo straordinario e i contributi figurativi prevedo il rispetto di un massimale (D. L. n. 151/2001 articolo 42 comma 5-ter).
La normativa prevede che su base annuale la contribuzione deve essere rivalutata in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di impiegati e di operai. A stabilire tale rivalutazione è le circolari INPS n. 26 e 38 dell’anno 2025. Le circolari specificano che il limite massimale da rispettare per la contribuzione figurativa per chi usufruisce del congedo straordinario. Tale massimale annuale è pari a 57.038 euro, ripartito tra stipendio e contributi.
In alcuni case tale limite può essere penalizzante sulla pensione. In effetti il limite contributivo può essere limitante per chi percepisce stipendi più alti. Inoltre, bisogna considerare anche le quote della pensione calcolate con il sistema contributivo, in questo caso l’assegno pensione potrebbe subire un perdita significativa.
Considerando tali aspetti, la riduzione dell’assegno pensionistico a causa del congedo straordinario, si può manifestare nei seguenti casi:
Pertanto da un montante più basso ne scaturisce una pensione più bassa. Consigliamo a coloro che si trovano in questa saturazione di rivolgersi ad un patronato o all’associazione di categoria per valutare la propria posizione contributiva e simulare l’assegno pensione che si percepirà a fine carriera lavorativa. Inoltre, è possibile rivolgersi anche direttamente all’INPS attraverso il contact center o tramite l’APP My INPS con cui è possibile fissare un appuntamento diretto con un assistente.
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