Potrebbero esserci ritardi nei pagamenti del mese di ottobre dell’Assegno unico e universale. I motivi potrebbero essere diversi, ecco cosa fare.
Auu sta per Assegno unico e universale. Si tratta del sussidio economico che arriva ogni mese e che è erogato dall’Inps. Il sostegno è dedicato a tutte le famiglie con figli, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni. Inoltre se un figlio ha una disabilità l’Assegno non ha limiti di età.

L’Auu spetta a tutti, senza considerare la propria condizione lavorativa. Dunque è destinato a disoccupati, dipendenti, lavoratori autonomi e disoccupati. In sostanza è andato a sostituire tutti i datati Bonus destinati alle famiglie, come le detrazioni o gli Assegni al nucleo familiare.
Come già accennato è di competenza dell’Istituto nazionale di previdenza che riceve le domande e, in base ad un calcolo riguardante l’Isee, eroga mensilmente l’Assegno sul conto indicato.
Assegno unico e universale, le date di ottobre
Il tutto è coordinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Per questo mese i pagamenti sono imminenti se non sono già stati effettuati. Stando a quanto comunicato in passato dall’Inps, anche per ottobre i pagamenti si biforcano su due date principalmente. Per chi ha già una domanda attiva e non ha fatto alcuna variazione, i giorni in cui l’Assegno dovrebbe essere erogato sono il 20 ed il 21 ottobre.
Entro il 31 ottobre 2025, invece, sono previsti i pagamenti per le nuove domande risalenti a settembre, la modifica delle domande e per eventuali conguagli o arretrati. Insomma se il pagamento non è ancora giunto sul conto corrente con ogni probabilità è perché c’è stata una variazione dell’Isee o dei dati familiari. La variazione potrebbe quindi aver rallentato la lavorazione della pratica di riferimento. Oppure sono in corso calcoli riguardanti conguagli o rimborsi.

Ci sono da considerare però anche altre cause. L’Isee potrebbe essere scaduto o non è stato aggiornato come da prassi entro il 30 giugno. In questo caso potrebbe essere possibile vedere sul proprio conto solo l’importo minimo, poiché l’Istituto di previdenza è in attesa di conoscere il nuovo Isee. Il calcolo personalizzato è in qualche modo sospeso fino alla presentazione della documentazione. Niente paura perciò, anzi.
Il mese di ottobre 2025 reca anche buone notizie per l’Assegno unico e universale per quanto riguarda la rivalutazione Istat dell’inflazione. Rivalutazione che è pari allo 0,8% in più rispetto all’annualità precedente. L’obiettivo del rialzo è di mantenere sempre intatto il potere d’acquisto dei nuclei familiari, in linea con i rialzi dei prezzi. Scatta perciò un sistema di protezione dei fondi che porta a nuovi importi.





