Non farti influenzare dai social media. Le diete online non funzionano e non hanno fondamento scientifico. Prova la ‘dieta planetaria’.
Opinioni e prese di posizione su ciò che sia giusto o meno consumare hanno reso necessario un intervento degli esperti. Soprattutto i social media hanno contribuito alla diffusione repentina di informazioni distorte. Alimenti di ogni genere sono stati demonizzati, producendo una legittima frustrazione da parte di coloro che vorrebbero aggiustare il tiro e strutturare una dieta corretta, sana ed equilibrata.
Già nel 2019 la Commissione Eat-Lancet aveva prodotto un rapporto sul tema. Testo che è stato aggiornato proprio nell’anno corrente, grazie alla collaborazione di un team composto da nutrizionisti, economisti e figure specializzate in ambito politico sanitario. Oggi è stato confermato che l’industria alimentare produce circa il 30% delle emissioni di gas serra. Diventa così il principale motore di alcune delle sfide più urgenti, “dalle malattie croniche alla crescente disuguaglianza”, fino ad arrivare “all’accelerazione del cambiamento climatico”.
La soluzione a questo tremendo impatto si traduce nell’abbracciare una dieta che sia in linea con le necessità planetarie e con la nostra salute. Molti dei prodotti alimentari che assumiamo giornalmente, infatti, sono per la maggior parte potenzialmente tossici. Alcuni persino cancerogeni. Parliamo ad esempio di junk food, ma anche di cibi ultra-processati e carni rosse. L’approccio migliore è quello della cosiddetta dieta planetaria.
Si avvicina molto alla dieta mediterranea, ma questa volta il team di esperti ha predisposto dei dosaggi molto precisi. I valori non sono il minimo, bensì il massimo consigliato. Dunque, ad esempio, 500g di latticini significa massimo una porzione di latte, yogurt o formaggio al giorno. Entriamo nel merito.
Massimo:
Per quanto riguarda l’assunzione della vitamina B12 – terreno di scontro, poiché si assume prevalentemente attraverso alimenti di origine animale – la Commissione garantisce che il rispetto delle dosi implica di per sé l’assorbimento di tutti i nutrienti necessari per il corretto funzionamento dell’organismo. Inoltre, qualora figurasse un allineamento globale a favore della Planetary Health Diet, le emissioni subirebbero una riduzione del 15%.
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