Codice della Strada, scatta la beffa dopo l’incidente: sempre più automobilisti restano senza risarcimento

Pensi che basti la ragione per ottenere il risarcimento? Con le nuove regole non è più così: anche chi è vittima rischia di restare a mani vuote dopo un incidente.

Pagano regolarmente la polizza, rispettano le regole e – in alcuni casi – non causano nemmeno sinistri. Eppure gli automobilisti italiani continuano a lamentarsi: i premi assicurativi restano alti anche quando non ci sono incidenti e, in certi casi, aumentano inspiegabilmente da un anno all’altro. Non è solo una questione di costi, ma di un sistema che sembra essere diventato sempre più complesso da gestire e meno trasparente da capire.

Uomo preoccupato dopo un'incidente tra la sua e un'altra auto
Codice della Strada, scatta la beffa dopo l’incidente: sempre più automobilisti restano senza risarcimento – piante-e-arbusti.it

La situazione peggiora quando accade l’impensabile: dopo un incidente, anche se la responsabilità non è nostra, l’assicurazione decide di non pagare. Accade più spesso di quanto si immagini, e dietro quelle decisioni ci sono motivazioni tecniche, cavilli legali e valutazioni interne che finiscono per lasciare l’automobilista con un danno da pagare di tasca propria.

La verità è che il diritto al risarcimento non è più scontato come un tempo. Le compagnie hanno strumenti più incisivi per contestare i sinistri, indagare sulla dinamica o persino negare l’indennizzo, e la legge – purtroppo – sta andando in una direzione che tutela sempre meno chi paga regolarmente la propria polizza. Ma cosa sta cambiando davvero? E perché sempre più persone si ritrovano con zero risarcimento anche quando hanno ragione?

Non è colpa dell’inflazione se la legge tutela le assicurazioni

Dimentichiamoci per un attimo l’inflazione, le guerre e le solite accuse alle compagnie che “vogliono solo arricchirsi”. Perché no, stavolta il problema sta da un’altra parte: a causare questo disastro nel mondo delle assicurazioni non sono i costi generali, ma i troppi incidenti falsi o gonfiati ad arte.

Ragazzo che chiama i vigili dopo un'incidente stradale
Non è colpa dell’inflazione se la legge tutela le assicurazioni – piante-e-arbusti.it

Negli ultimi anni si è diffusa l’abitudine di simulare sinistri o di alzare ad arte l’entità dei danni, solo per incassare un rimborso più generoso. Il risultato? Le compagnie hanno iniziato a perdere il controllo, e per difendersi hanno spinto per una stretta normativa mai vista prima.

Ecco perché oggi ci sono nuove regole che hanno ribaltato tutto: dal momento dell’incidente, si hanno al massimo 90 giorni per avviare la richiesta di risarcimento; chi si trova coinvolto in circostanze poco chiare può essere etichettato come “conducente sospetto”; e in molti casi non si può più scegliere liberamente l’officina, ma bisogna rivolgersi a quelle convenzionate con l’assicurazione. E queste non sono proposte: molte di queste norme sono già operative.

Ma non basta. All’orizzonte ci sono altri irrigidimenti già in discussione, come l’obbligo di fornire prove più dettagliate, testimoni verificabili e documentazione fotografica in tempo reale.

Il paradosso? Questa rivoluzione, nata per difendere il sistema dalle truffe, finisce per colpire anche chi è in regola e vuole rimanerci. E così, sempre più spesso, ci si ritrova senza rimborso anche quando si ha ragione poiché il pelo nell’uovo viene cercato per tutelarsi dalle truffe. Scorretto? Forse, ma finché non verranno applicate nuove leggi sarà tutto un cane che si morde la coda.

Gestione cookie