Acacia
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Robinia o acacia, il nome dei genere ricorda J. Robin, curatore dell’Orto Botanico dei re di Francia, che nel 1601 introdusse questa pianta in Europa.

La robinia, o acacia, è originaria dei monti Allegani, nelle regioni orientali degli Stati Uniti; portata nel nostro continente come ornamentale per la bellezza della fioritura, ben presto sfuggì alla coltivazione, naturalizzandosi in tutta l’Europa, dalla pianura fino a 1200 m di altitudine, in zone a clima sufficientemente caldo ,diventando praticamente un infestante. La robinia è specie a rapido accrescimento.

Acacia, caratteristiche, metodo di coltivazione – Piante e Arbusti.it

La sua larga diffusione è favorita dalla presenza di stoloni basali e da una ricca disseminazione spontanea dei semi . Viene cosi a formare boscaglie dense in competizione con le specie arboree spontanee, su cui spesso prende il sopravvento.

Caratteristiche dell’Acacia

Il legno, di color giallo-verdognolo o bruno-olivaceo, ha grana piuttosto grossa e si spacca facilmente, ma resiste bene all’aperto: perciò viene impiegato per paleria, ad esempio in viticoltura; si adopera in falegnameria perché, per la sua resistenza, è adatto alla costruzione di parti soggette a forte usura; è inoltre buon combustibile, che brucia anche appena tagliato. I fiori vengono usati talvolta in cucina; l’acacia è poi eccellente pianta mellifera e il miele prodotto è pregiato perché col tempo non cristallizza. I semi sono molto duri e si usano per collane.

Va ricordato che la pianta è tossica, particolarmente semi, corteccia e radici. Come ornamentale, la robinia è impiegata per l’estrema rusticità e la resistenza all’atmosfera urbana. E infatti pianta frugalissima, indifferente al substrato, purché ben drenato e con una certa preferenza per terreni acidi; ama la luce e si presta per il consolidamento e miglioramento di terreni sciolti e franosi.

Quando cambiare il vaso all’acacia

Il momento migliore per rinvasare l’acacia è la primavera, subito dopo la fioritura e prima che la pianta riprenda pienamente la sua attività vegetativa. In questo periodo, infatti, l’acacia è più predisposta ad affrontare il cambiamento di contenitore e la crescita delle radici non viene interrotta nei mesi più delicati dell’anno.

Nelle piante giovani il rinvaso deve essere piuttosto frequente, di solito ogni anno, perché le radici si sviluppano molto rapidamente e tendono presto a riempire tutto lo spazio disponibile. Per gli esemplari adulti, invece, è sufficiente intervenire ogni due o tre anni, oppure solo quando si notano segnali chiari di sofferenza: le radici che fuoriescono dai fori di drenaggio, il terriccio che si asciuga in pochissimo tempo o la pianta che appare instabile nel vaso.

Il rinvaso non consiste soltanto nel cambiare contenitore, ma è anche l’occasione per rigenerare il substrato, che col tempo si impoverisce di nutrienti e perde capacità drenante. È consigliabile scegliere un terriccio leggero e ben areato, arricchito con sabbia o perlite, e predisporre uno strato di materiale drenante sul fondo del vaso per evitare ristagni d’acqua, particolarmente dannosi per l’acacia.

Subito dopo il rinvaso è bene innaffiare abbondantemente, in modo da favorire l’assestamento della terra attorno alle radici, e poi mantenere una regolarità di cure, evitando però eccessi di acqua. In questo modo la pianta potrà affrontare al meglio la nuova stagione vegetativa, con radici più libere e terreno ricco, e continuare a crescere vigorosa e sana.

Sophia Settembrini

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