Il brugo (Calluna vulgaris L. Hull) è una pianta che da secoli colora i paesaggi europei con le sue fioriture delicate.
Arbusto spontaneo e rustico, appartiene alla famiglia delle Ericaceae e viene spesso confuso con le specie di erica, con cui condivide l’habitat e alcune somiglianze morfologiche. In realtà il brugo ha peculiarità che lo distinguono e che lo hanno reso protagonista sia della natura selvaggia che delle tradizioni popolari.
Il brugo è un arbusto sempreverde di piccole dimensioni, generalmente alto tra i 30 e i 70 centimetri, con portamento cespuglioso e molto ramificato. Le foglie, minuscole e squamiformi, si dispongono in quattro file sui rametti, una caratteristica che lo differenzia dalle eriche, che invece hanno foglie aghiformi.
La fioritura avviene dalla fine dell’estate all’autunno: i fiori, piccoli e a forma di campanula, hanno tonalità che vanno dal rosa al porpora, creando spettacolari tappeti colorati nei paesaggi montani e collinari. I frutti sono capsule contenenti numerosi semi minuscoli, dispersi dal vento.
Il brugo è una pianta tipica delle brughiere, vaste distese erbose e cespugliose diffuse in particolare nell’Europa settentrionale e occidentale. In Italia è presente soprattutto nelle zone montane e prealpine, in terreni acidi, sabbiosi o torbosi, spesso poveri di nutrienti.
Grazie alla sua rusticità, riesce a colonizzare anche ambienti difficili, contribuendo alla stabilità del suolo e alla biodiversità. Resiste bene al freddo e alle gelate, mentre non tollera terreni calcarei.
Il brugo ha avuto diversi usi pratici nella vita rurale. I suoi fusti venivano utilizzati per intrecciare scope e fascine, mentre in alcune zone serviva come lettiera per il bestiame. I fiori essiccati erano impiegati per colorare tessuti e lane con sfumature dorate.
In erboristeria, i fiori e le sommità fiorite vengono utilizzati per preparare infusi e tisane con proprietà diuretiche e depurative, utili per sostenere la funzionalità renale e urinaria.
Il brugo è una pianta carica di significati simbolici, soprattutto nei paesi nordici e in Scozia, dove copre intere colline. Qui è considerato un portafortuna, legato a prosperità e protezione. In alcune tradizioni si dice che il brugo bianco, più raro, porti amore e pace a chi lo raccoglie.
La sua fioritura tardiva, quando molte altre piante sono già sfiorite, lo ha reso simbolo di resilienza e forza. Non a caso, le brughiere fiorite di Calluna vulgaris sono entrate nella letteratura e nella pittura come paesaggi suggestivi e romantici.
Coltivazione e valore ornamentale
Il brugo è molto apprezzato anche come pianta ornamentale. Nei giardini viene utilizzato come tappezzante per aiuole e bordure, grazie al portamento compatto e alla fioritura decorativa. Richiede terreni acidi e ben drenati e ama esposizioni soleggiate. È una pianta rustica che non necessita di molte cure, se non una leggera potatura dopo la fioritura per mantenerne la forma compatta.
Il brugo non è soltanto una pianta dei paesaggi selvaggi, ma un arbusto che racchiude storia, usi e simboli. Con la sua resistenza e i suoi colori delicati ha conquistato uomini e culture, passando dai pascoli e dalle brughiere alla poesia, alla medicina popolare e ai giardini moderni. Un esempio perfetto di come una pianta semplice possa diventare parte integrante dell’immaginario collettivo.
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