Gelso bianco: caratteristiche, storia e curiosità di una pianta antica

Il gelso bianco (Morus alba) è una pianta che accompagna la storia dell’uomo da secoli, grazie al suo ruolo centrale nella coltivazione dei bachi da seta. Originario della Cina, si è diffuso in gran parte dell’Asia e dell’Europa, diventando un albero coltivato sia per le sue foglie, fondamentali nell’allevamento dei bachi, sia per i suoi frutti, dolci e ricchi di proprietà nutritive. Rustico, adattabile e longevo, il gelso bianco rappresenta una delle piante più simboliche della relazione tra natura, tradizione e attività umane.

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Caratteristiche botaniche

Il gelso bianco appartiene alla famiglia delle Moraceae ed è un albero deciduo che può raggiungere i 15-20 metri di altezza. Ha un portamento imponente ma irregolare, con chioma espansa e rami contorti. Le foglie sono alterne e presentano forme variabili: alcune sono intere, altre profondamente lobate, sempre di un verde intenso e lucente.

In primavera compaiono i fiori, piccoli e poco appariscenti, riuniti in amenti. I frutti sono simili a more allungate, ma di colore bianco, talvolta sfumato di rosa o viola a maturazione. Sono dolci e succosi, anche se più delicati e meno resistenti di quelli del gelso nero (Morus nigra).

Storia e diffusione

Il gelso bianco ha origini antichissime in Cina, dove era già coltivato più di quattromila anni fa. La sua importanza è legata principalmente alla seta, poiché le foglie di Morus alba rappresentano l’alimento esclusivo del baco da seta (Bombyx mori). La coltivazione del gelso e l’allevamento dei bachi diedero origine alla Via della Seta, la celebre rete di commerci che collegava l’Oriente all’Occidente.

Con il passare dei secoli, il gelso bianco venne introdotto in altre regioni dell’Asia e successivamente in Europa, dove divenne parte integrante della bachicoltura, soprattutto tra il Medioevo e l’Ottocento. Ancora oggi in molte campagne italiane si trovano filari di gelsi bianchi, testimonianza di un’economia rurale che ruotava intorno alla seta.

Dove cresce e come coltivarlo

Il gelso bianco è una pianta estremamente rustica, capace di adattarsi a diversi tipi di terreno, purché ben drenati. Predilige climi temperati, sopporta bene sia il caldo estivo sia il freddo invernale, e cresce rapidamente, raggiungendo la piena maturità in pochi anni.

Può essere coltivato sia come albero isolato sia in filari. Richiede esposizioni soleggiate per produrre frutti abbondanti e foglie vigorose. Non ha particolari esigenze idriche, ma beneficia di annaffiature regolari nei primi anni di impianto.

Usi e proprietà

Il gelso bianco è stato coltivato principalmente per le foglie, alimento indispensabile del baco da seta. Tuttavia anche i frutti sono apprezzati: contengono vitamine, sali minerali e antiossidanti, e vengono consumati freschi, essiccati o trasformati in marmellate e succhi.

La corteccia e le radici sono utilizzate nella medicina tradizionale orientale per le loro proprietà diuretiche, antinfiammatorie e ipoglicemizzanti. In fitoterapia moderna, le foglie di gelso bianco vengono studiate per il loro possibile effetto nel controllo dei livelli di zucchero nel sangue.

Il legno del gelso, pur non essendo pregiato come quello di altre specie, è stato storicamente usato per piccoli utensili e per il riscaldamento domestico.

Curiosità e simbologia

Il gelso bianco è profondamente legato alla cultura orientale e alla simbologia della seta. In Cina rappresenta prosperità e lunga vita, mentre in Occidente è diventato il simbolo di un passato rurale fatto di lavoro paziente e comunitario.

Una curiosità riguarda la variabilità delle foglie, che possono presentarsi con forme molto diverse anche sullo stesso albero, caratteristica che ha sempre incuriosito botanici e naturalisti.

Oggi, oltre al valore storico, il gelso bianco viene apprezzato come pianta ornamentale e per la capacità di offrire ombra con la sua chioma ampia, rendendolo adatto a giardini e viali alberati.

Un albero da ricordare

Il gelso bianco non è soltanto un albero da frutto o ornamentale, ma una pianta che racchiude un pezzo importante di storia e cultura. Dalla Cina antica all’Europa della bachicoltura, il suo percorso racconta come le piante possano intrecciarsi con l’economia, le tradizioni e la vita quotidiana dell’uomo, diventando veri simboli di civiltà.

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