Il salice bianco è diffuso in tutta l’Europa centromerdionale, dove costituisce formazioni miste, con altre specie igrofile, lungo i corsi d’acqua su terreni fertili, profondi, soggetti a periodica innondazione; si spinge dal piano basale sino a 1000 m di altitudine.
Questa pianta è coltivata per i vimini e le pertiche, utilizzati per lavori di intreccio e palerĂa. Il legno ha impiego soprattutto per cassette e imballaggi e nell’industria cartaria. Il carbone, di buona qualitĂ , viene utilizzato per la produzione del “carboncino da disegno.
Attualmente è largamente coltivata la varietà Safix alba tristis , come pianta ornamentale, per il portamento “piangente”. Anche questa specie, come tutti i salici, è molto tollerante nei confronti dei vento e dell’inquinamento atmosferico.
Il salice bianco (Salix alba) è una delle specie arboree più rappresentative degli ambienti umidi europei. Diffuso in tutta l’Europa centro-meridionale, cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua, nei pressi di laghi e zone soggette a periodiche inondazioni, dove il terreno è profondo, fertile e ricco di umidità . Si tratta di una pianta tipica delle formazioni ripariali, che si spinge dal livello del mare fino a circa 1000 metri di altitudine, spesso in associazione con altre specie igrofile come pioppi, ontani e tamerici.
Dal punto di vista morfologico, il salice bianco può raggiungere i 20-25 metri di altezza e sviluppa una chioma ampia e leggera, caratterizzata da rami flessuosi e foglie strette, lanceolate, di colore verde argenteo nella pagina superiore e biancastro in quella inferiore, da cui deriva il nome comune. Questa particolare colorazione dona alla pianta un aspetto luminoso e inconfondibile, soprattutto quando il vento muove il fogliame.
Il salice bianco riveste una notevole importanza economica e culturale. Da secoli viene coltivato per la produzione di vimini e pertiche, utilizzati nella realizzazione di manufatti intrecciati, recinzioni e supporti agricoli. Il legno, leggero e poco resistente, trova impiego nella fabbricazione di cassette, imballaggi e nell’industria cartaria. Particolarmente apprezzato è il carbone ricavato dal salice bianco, noto per la sua qualità e usato per la produzione del carboncino da disegno.
Un altro aspetto rilevante riguarda le proprietà medicinali della pianta. La corteccia del salice bianco è infatti ricca di salicina, una sostanza che, una volta metabolizzata, libera acido salicilico, precursore dell’acido acetilsalicilico, principio attivo della comune aspirina. Per questo motivo, fin dall’antichità , il salice era utilizzato nella medicina popolare come rimedio contro febbre, dolori e infiammazioni.
Oltre agli usi pratici, il salice bianco è molto apprezzato anche come pianta ornamentale. Una delle varietà più diffuse è il Salix alba tristis, meglio conosciuto come salice piangente, che si distingue per i suoi rami sottili e penduli, capaci di creare un portamento elegante e malinconico, spesso utilizzato nei parchi e nei giardini. La sua silhouette inconfondibile ha reso il salice piangente un vero e proprio simbolo paesaggistico, legato a suggestioni poetiche e romantiche.
Dal punto di vista ecologico, il salice bianco ha un ruolo fondamentale nella stabilizzazione delle sponde dei corsi d’acqua grazie al suo apparato radicale esteso e robusto. Inoltre, offre rifugio e nutrimento a numerose specie animali, contribuendo così alla biodiversità degli ecosistemi ripariali.
Infine, il salice bianco si distingue per la sua resistenza: tollera bene il vento, l’inquinamento atmosferico e le condizioni difficili, motivo per cui è spesso impiegato anche in contesti urbani o per opere di rinaturalizzazione.
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