L’ olivello spinoso è diffuso nelle zone collinari sino a 1600 m si adatta agli ambienti più eterogenei sia per la chimica del suolo che per le condizioni climatiche.
Questo arbusto tollera quantità di sale nel terreno a cui altre specie soccomberebbero. Per questo motivo è stato recentemente impiegato in ambienti che non gli sono naturali ad esempio il margine delle autostrade che sono cosparse di sale durante l’inverno.
Grazie ad un apparato radicale molto sviluppato e alla presenza di batteri azoto-fissatori viene utilizzato nel consolidamento di scarpate. È anche impiegato a scopo ornamentale per il bel colore dei frutti e per formare siepi irte e spinose. Da non confondere con qualche salice (Salix eleagnos) a cui mancano le spine.
L’olivello spinoso (Hippophae rhamnoides) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Elaeagnaceae, molto apprezzato sia per il suo valore ornamentale e paesaggistico, sia per le proprietà nutrizionali e medicinali dei suoi frutti. Si tratta di una pianta rustica e resistente, originaria delle regioni temperate dell’Europa e dell’Asia, che cresce spontaneamente in terreni sabbiosi, sassosi o poveri di sostanze nutritive, spesso lungo le rive dei fiumi o in zone costiere. La sua grande capacità di adattamento le consente di vivere in ambienti difficili, contribuendo anche alla stabilizzazione dei suoli e alla protezione dall’erosione.
Dal punto di vista morfologico, l’olivello spinoso si presenta come un arbusto fitto e intricato, che può raggiungere altezze variabili tra i 2 e i 6 metri. È caratterizzato da numerosi rami spinosi, da cui deriva il suo nome comune, e da foglie strette e lanceolate, di colore verde-grigiastro sulla pagina superiore e argentato su quella inferiore. Questa particolare colorazione, dovuta alla presenza di una fitta peluria, rappresenta un adattamento che riduce la traspirazione e protegge la pianta in condizioni di siccità o forte insolazione.
Uno degli aspetti più noti e interessanti dell’olivello spinoso riguarda i suoi frutti. Si tratta di piccole bacche arancioni, globose e molto numerose, che maturano a fine estate e permangono sulla pianta fino all’inverno, creando un effetto decorativo di grande impatto. Queste bacche sono particolarmente ricche di vitamina C, in quantità nettamente superiori rispetto agli agrumi, e contengono inoltre carotenoidi, vitamina E, acidi grassi essenziali e sostanze antiossidanti. Non a caso, l’olivello spinoso è utilizzato da secoli nella medicina popolare come rimedio per rinforzare il sistema immunitario, migliorare la circolazione e favorire la guarigione delle ferite.
Dal punto di vista colturale, l’olivello spinoso è una pianta dioica, ovvero con individui maschili e femminili separati. Per ottenere la fruttificazione è quindi necessario piantare almeno un esemplare maschile ogni cinque o sei femminili, in modo da garantire l’impollinazione. È una specie molto rustica, resistente al freddo intenso, al vento e alla siccità, capace di crescere anche in suoli poveri e salini. Proprio queste caratteristiche la rendono una pianta ideale per interventi di rinaturalizzazione, per la difesa dei suoli e per la creazione di siepi impenetrabili.
In conclusione, l’olivello spinoso è una pianta che unisce bellezza, utilità ecologica e valore nutrizionale. I suoi frutti, veri concentrati di sostanze benefiche, ne fanno una risorsa preziosa per l’alimentazione e la salute, mentre la sua resistenza e adattabilità la rendono fondamentale per la tutela del paesaggio e dell’ambiente.
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