Pensione ridotta nel 2026 per colpa del canone RAI: ecco come funziona l’addebito

Addebito del Canone Rai per i pensionati: come avviene e se è conveniente o meno. Non solo bolletta della luce, quindi.

Nonostante il pagamento del Canone Rai sia stato integrato automaticamente nella bolletta dell’energia elettrica dal 2016, esiste ancora una via alternativa per una specifica categoria di cittadini: i pensionati.

signora al pc con accanto la scritta canone rai
Pensione ridotta nel 2026 per colpa del canone RAI: ecco come funziona l’addebito – piante-e-arbusti.it

La modalità pro pensionati, pensata per semplificare la gestione delle spese e offrire maggiore comodità, permette di richiedere che l’importo venga trattenuto direttamente dall’assegno previdenziale erogato dall’INPS. Questa opzione consente ai beneficiari di evitare l’addebito sulla fattura della luce, distribuendo la spesa in modo automatico. Tuttavia, l’accesso a questo metodo è strettamente regolato dalla legge, che fissa limiti reddituali precisi e termini da rispettare per la presentazione della domanda.

Come sappiamo l’ammontare del Canone Rai annuale è fissato a 90 euro e viene ordinariamente suddiviso in rate all’interno della bolletta elettrica (generalmente 9 rate da 9 euro, da gennaio a ottobre). Esistono poi casi, come gli inquilini che non hanno il contratto della luce intestato, in cui il pagamento avviene fuori bolletta tramite Modello F24.

Canone Rai: cosa succede ai pensionati

L’alternativa della trattenuta sulla pensione si inserisce nel quadro di procedura su richiesta, dunque non automatica, che ripartisce l’importo in modo diverso e dilazionato.

uomo con occhiali controlla il tablet
Canone Rai: cosa succede ai pensionati – piante-e-arbusti.it

Per chi ottiene l’approvazione, il Canone viene infatti trattenuto su 11 mensilità dell’assegno previdenziale, rendendo il prelievo meno gravoso rispetto alle 9 rate sulle fatture energetiche. La possibilità di versare il Canone Rai tramite la pensione, tuttavia, è riservata solo ed esclusivamente ai pensionati con redditi bassi. La norma infatti stabilisce chiaramente che può presentare domanda solo chi ha un reddito da pensione inferiore a 18.000 euro annui. Questo limite reddituale si riferisce all’anno precedente rispetto a quello di presentazione della richiesta. L’obiettivo di questa regola è favorire le persone con un assegno previdenziale modesto, alleggerendo la pressione sulla gestione delle utenze domestiche.

Chi soddisfa i requisiti economici e desidera optare per questa modalità deve presentare una specifica richiesta all’INPS. È fondamentale rispettare la scadenza: il termine ultimo è fissato al 15 novembre dell’anno precedente a quello di riferimento del Canone. Di conseguenza, chi intende pagare il Canone Rai 2026 tramite pensione deve inoltrare la domanda entro il 15 novembre 2025 che, cadendo di sabato, slitta al 17 novembre. Le modalità di presentazione sono flessibili: è possibile procedere tramite il portale INPS (con credenziali SPID, CIE o CNS), contattando il Contact Center INPS, oppure rivolgendosi a patronati o intermediari autorizzati. Le trattenute decorrono dal mese di gennaio successivo alla presentazione della domanda e, una volta attivata, la procedura si rinnova automaticamente ogni anno, salvo variazioni reddituali del pensionato.

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