L’ombra del cyberbullismo incombe sulle scuole, ma come si può reagire quando succede? Le strategie migliori sono queste

Di recente l’attenzione pubblica si è risvegliata sul cyberbullismo. Ma come si può contrastarlo quando compare all’interno dell’ambiente scolastico?

Si discute da anni di come l’utilizzo dello smartphone da parte degli adolescenti possa esporli a dei rischi. Sui social per esempio non è raro che i minorenni tendano a dare confidenza a chi credono un coetaneo per poi scoprire che si tratta di identità fittizie. Senza parlare della possibilità che finiscano vittima di truffe, senza avere gli strumenti o le nozioni per riconoscerle.

ragazza che controlla il cellulare in una classe
L’ombra del cyberbullismo incombe sulle scuole, ma come si può reagire quando succede? Le strategie migliori sono queste. – (piante-e-arbusti.it)

Il caso di Paolo Mendico però ha riportato l’attenzione su un’altra questione, quella del cyberbullismo. Ci sono ragazzi che non solo a scuola non sono a proprio agio, ma che sono tartassati anche tramite il cellulare. Messaggi pieni di offese, chiamate anonime o diffusione di foto non autorizzate sono solo alcuni esempi, e le ripercussioni sulla psiche degli studenti possono essere terribili.

Per quanto se ne parli spesso né i genitori né i ragazzi hanno idea di come si dovrebbe reagire a queste provocazioni. Prima di tutto le vittime di rado si confidano, e quando lo fanno chi li ascolta ha più dubbi di loro sul da farsi. In realtà bastano poche e semplici strategie da attivare subito per tutelare i propri figli e far sì che la situazione non degeneri.

Le prime azioni da intraprendere in un caso di cyberbullismo

Cominciano con l’aspetto più difficile, ovvero riconoscere le avvisaglie. Per quanto un adolescente possa essere abile a celare i problemi il suo comportamento lascia sempre qualche indizio. Problemi di insonnia o un calo dei voti dell’interesse per alcune attività sono segnali d’allarme classici. In questi casi è importante creare subito un dialogo pacato, senza far sentire “scoperta” la vittima.

genitori e figlia che usano un laptop insieme
Le prime azioni da intraprendere in un caso di cyberbullismo. – (piante-e-arbusti.it)

Nel momento in cui si hanno prove certe conviene raccogliere più informazioni possibili. In questa fase è importante che l’adolescente si senta ascoltato e non giudicato. Meglio chiedere se abbia provato a reagire e chi sia coinvolto, senza insinuazioni su cosa potrebbe avere fatto a sua volta. Una vittima si sente già colpevole e tende a chiudersi in sé stessa di fronte di fronte a un’accusa.

Sequestrare al ragazzo lo smartphone o il computer non è una strada consigliata, perché verrebbe percepita come una punizione. Meglio chiedergli di bloccare i contatti che lo tormentano e intanto chiedere l’intervento degli insegnanti o del preside. Anche consultare uno psicologo può tornare utile per sondare il reale stato d’animo dei propri figli.

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