Tantissime persone, e di tutte le età, hanno la tendenza a mangiare le unghie. Questo secondo gli psicologi avviene per un motivo ben preciso, ma può essere possibile risolvere.
Ognuno di noi può avere delle abitudini e la consapevolezza che non siano del tutto positive, ma nonostante questo può faticare a smettere o anche solo a ridurne la frequenza. Tra queste c’è un vizio che per alcuni è quasi ritenuto “normale”, molto meno per chi è costretto ad assistere qualcuno che lo fa, ovvero la tendenza a mangiare le unghie, azione che tanti iniziano a compiere addirittura da bambini per poi portarla avanti quasi senza pensarci troppo talmente può diventare una mossa consolidata.

Almeno apparentemente può essere ritenuto un comportamento non grave, anche se può apparire subito all’occhio anche solo quando incontriamo qualcuno di nuovo e ci tende la mano per presentarsi. Certamente si tratta di una situazione che fa poco bene soprattutto alle donne, visto che molte di loro possono avere una cura quasi maniacale a questa parte del corpo, spendendo soldi per la manicure, che vengono poi vanificati poco dopo. Anche se non tutti lo sanno, questo modo di agire è legato a una ragione ben precisa secondo gli psicologi.
Perché tendi a mangiare le unghie? La spiegazione può sorprendere
Avere una spiegazione in merito a un nostro comportamento abituale può davvero essere utile, può permetterci di scoprire una parte di noi che magari non siamo in grado di ammettere nemmeno a noi stessi, a conferma di come quasi niente sia casuale. Questo vale anche per un vizio davvero diffuso, quello che ci porta a mangiare le unghie, anche in maniera incontrollata e più volte al giorno.
In genere l’onicofagia, questo il suo nome tecnico, è tipica dei bambini e può durare fino ai 10-12 anni, ma sono tanti gli adulti che faticano a smettere ritrovandosi con mani che sono tutt’altro che belle da vedere. A dare una spiegazione sul perché di questo modo di agire non è stato uno qualunque, ma Sigmund Freud, che collega questo al ruolo che la bocca ha per un bambino, essendo l’organo che usa per entrare in contatto con la mamma quando lo nutre, non a caso da piccolo ha l’abitudine di mettere gran parte delle cose in bocca, giocattoli compresi. Questo è denominato “fissazione orale”, se ci si sente frustrati durante lo svezzamento, magari perché avvenuto precocemente per il bambino, si può tendere a portare avanti questa azione.

Non a caso, si può poi arrivare a mangiare le unghie quando si è ormai cresciuti soprattutto quando si vivono stati d’animo particolari, quali angoscia, ansia, preoccupazione o rabbia. Riportare queste sensazioni sul corpo può essere un modo per gestire almeno parzialmente quello che si avverte. Il mordere, strappare e anche il provare dolore, è utile (ma non funzionale) a riportare qualcosa di ingestibile (poiché sconosciuto ed intangibile, come le emozioni), a un livello più noto (quello fisico e tangibile, del corpo).
Si arriva a tranciare le unghie prima che possano arrivare a una certa lunghezza, come se stessimo quindi tagliando quelli che sono i nostri artigli, cosa che a livello psicologico significa evitare di vivere la propria aggressività. Si prova così in questo modo a tenere a bada la propria personalità, compresi eventuali scatti aggressivi che possono avere anche le persone più calme.

Smettere non è però impossibile, si può provare applicando smalti maleodoranti, che fanno da detrattore non appena tendiamo ad avvicinare un dito alla bocca, anche se c’è chi purtroppo arriva a praticare autolesionismo in altre zone del corpo. Proprio per questo chi ha un disagio dentro di sé più o meno nascosto dovrebbe provare ad analizzarlo e a superarlo, anche con l’aiuto della terapia.