castagno Castanea sativa Mill.
Fagaceae
Foglie : decidue, lanceolate, a margine seghettato, inserzione alterna
Fiori : unisessuali, i maschili in lunghi amenti alla cui base si trovano quelli femminili, fioritura : giugno
Frutti : acheni (castagne) avvolte in un riccio spinoso
Port. : altezza sino a 10 m
Il castagno, noto da tempo antichissimo, ha areale che comprende le regioni dell'Europa sudorientale, fino all'Asia Minore. E stato ampiamente diffuso dall'uomo con la coltivazione, occupando attualmente zone piú estese rispetto alle originarie. Entra nella composizione di boschi misti o talvolta puri, è frequente nei pascoli alberati e nelle brughiere. Predilige suoli acidi e condizioni climatiche senza eccessi. La specie ha accrescimento piuttosto rapido, è molto longeva e ha spiccata proprietà pollonifera. Dei castagno sono usati il legno e i frutti. Attualmente il consumo di questi ultimi è diminuito rispetto al passato, quando costituiva un alimento importante per larghi strati di popolazione. Le castagne vengono consumate fresche o dopo essiccazione; in quest'ultimo caso si possono ridurre in farina per preparare dolci. Il castagno è governato a ceduo o a fustaia, e, a seconda dei casi, se ne ricava legname di dimensioni e usi diversi. Il legno ha colore bruno, è elastico, resistente, mediamente duro, ma non sempre di buona qualità, per la tendenza a fendersi. A seconda degli assortimenti, s' impiega per paleria, travi da tetto(da ricordare che non è soggetto a tarlatura per l' elevata presenza di tannino), tavolame, botti, mobili rustici e meno legna da ardere(tende a scoppiettare). I fiori sono graditi alle api, che da essi producono un miele aromatico e pregiato. Nel suo areale il castagno è attualmente minacciato da due funghi parassiti: il ficomicete Phytophtora cambivora, e dall ' ascomicete Endothia parasítica, agente del cancro della corteccia, diffuso negli ultimi decenni. Per risolvere i problemi parassitari dei castagno sono state introdotte due specie orientali: Castanea crenata (castagno giapponese) e il Castanea mollissima (castagno cinese) che si dimostrano piú esigenti del castagno europeo, risentendo di climi freddi e gelate tardive e tollerando male l'aridità.